Stefano David

Nasce a Roma da madre greca e padre italiano; tra la fine degli anni novanta e l’inizio del duemila si specializza come stampatore di fotografia analogica, successivamente approfondisce anche lo studio di tecniche antiche come la gomma bicromata e la cianotipia; come autodidatta, ha appreso la coloritura manuale delle fotografie in bianco e nero ed ha sperimentato la stampa analogica con l’emulsione su diversi materiali.
Sempre in quegli anni, oltre alla sua ricerca fotografica, cura la direzione artistica di una Sala Cinema d’Essai che, oltre alla programmazione cinematografica, proponeva eventi come la sonorizzazione musicale dal vivo di film muti, teatro, ed inoltre ospitava una sala espositiva dedicata a giovani artiste ed artisti provenienti dall’Accademia e da altre importanti Scuole romane.
Dal 2003 concentra la sua attenzione sulla Metropoli, ed è da questa osservazione e riflessione sulla realtà urbana che nascono i lavori DeStruttura e Metropolis 2.0. In seguito si aprono altri filoni di ricerca su differenti tematiche ma che hanno come denominatore comune una necessità legata alla convinzione che nulla è solamente come ci appare: abbandonando il punto di vista consueto e la memoria di riconoscimento abitudinaria, che ci portano a catalogare il mondo che ci circonda in un ordine codificato e a volte anestetizzante, ogni soggetto ritratto o tematica indagata può svelare le sue molteplici sfaccettature e rivelare la sua intensità.
Nel corso degli anni, lavori di Stefano David sono stati esposti in occasione di mostre collettive e personali e sono entrati a far parte dell'archivio di diverse gallerie.



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